enthusiast about photography
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Hour Of Faith è un luogo di ritrovo e di preghiera di una comunità Ghanese in provincia di Brescia. Sono stato ospitato grazie a Francis Azare Kwabena, vice pastore della comunità. Francis lavora in una fabbrica della bassa bergamasca come operaio nel settore logistica. Insieme a Francis sono stato accolto con gentilezza da Charles Sarfo Boadi, pastore della chiesa.
La messa è iniziata subito con canti a tema religioso che un predicatore e una delle figlie di Francis guidavano con energia e vigore.
La sala si è fatta subito affollata e insieme a uomini e donne di tutte le età si è riempita di bambini che hanno reso ancora pi allegra e gioiosa l’atmosfera.
In tutto erano presenti una cinquantina di persone, circa 13 nuclei famigliari.
La cerimonia è durata circa tre ore, con letture della Bibbia alternate a prediche e canti, accompagnati da una vera e propria band composta da tastiere, basso, batteria e percussioni. I fedeli si alternavano sul palco per intonare i canti. Le letture e la predicazione un po’ in inglese, lingua ufficiale del Ghana, e un po’ nel dialetto Ghanese, assai difficile da capire (impossibile).
La Repubblica del Ghana è uno stato dell’Africa occidentale che ottenne l’indipendenza dal Regno Unito nel 1957; fu la prima nazione sud sahariana a farlo. La Repubblica del Ghana fa parte delle Nazioni Unite. Il Ghana è il secondo produttore mondiale di Cacao. Il Ghana fu tra i paesi pesantemente segnati dalla tratta degli schiavi verso l’America.
In Ghana convivono molte etnie, le più numerose sono :  Akan (52%), Mossi (15%), Ewe (12%), Ga (8%) ed altre per il 13%, prevalentemente europee (originari dei paesi colonizzatori) ed indiane.
Il 71,2% della popolazione è di religione cattolica, tra cui il 28,3%  pentecostali, il 18,4% protestanti e il 13,1% cattolici.  La seconda religione è l’Islam che conta circa il 17,6% della popolazione. 
La lingua ufficiale è l’inglese e poi ci sono circa 47 lingue locali o dialetti.
I Italia risiedono circa 50.000 Ghanesi, di cui il 60% uomini circa 12.000 in Lombardia.
 
(fonti : comuni-italiani.it – wikipedia.org)
 
 
 don’t look backward, look forward … everything go to be all right!!!
Queste le parole ripetute più volte durante la predicazione del pastore Charles.
Tra canti e cori la messa si è conclusa con una benedizione nei confronti miei e di Roberto che mi ha aiutato con il back stage per la quale ringrazio Charles e Francis
 
Ancora una volta una bella esperienza, ancora una volta ho trovato un pezzo di mondo dietro l’angolo di casa. Ancora una volta la mia curiosità mi ha spinto and andare un passo avanti, oltre i pregiudizi e oltre le stupide paure degli uomini piccoli.  
 
Un ringraziamento speciale a Francis che mi ha dato questa opportunità, a Charles per la sua ospitalità, a Olivia che mi ha aiutato a capire le parole dei predicatori e infine a tutti quanti Domenica mi hanno accolto con un sorriso, una stretta di mano e una parola magica che dovremmo imparare a pronunciare più spesso: “WELCOME”.
 

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Hour Of Faith is a gathering place for prayer of the Ghanaian community from the province of Brescia. I was hosted thanks to Francis Kwabena Azare, vice minister of the community. Francis works in a factory as a laborer in logistics sector. Along with Francis I was greeted kindly by Charles Sarfo Boadi, pastor of the church.
The Mass began immediately with songs with a religious theme that a preacher and a daughter of Francis drove with energy and vigor.
The room became crowded and suffered along with men and women of all ages was filled with children who have made even more cheerful and joyful atmosphere.
In all there were about fifty people, about 13 families.
The ceremony lasted about three hours, with Bible readings alternating sermons and songs, accompanied by a real band of keyboards, bass, drums and percussion. The faithful took turns on stage to sing the songs. Readings and preaching a little ‘in English, the official language of Ghana, and a bit’ in the dialect of Ghana, very difficult to understand (impossible).
The Republic of Ghana is a West African country that gained independence from Britain in 1957; It was the first nation south Saharan Africa to do so. The Republic of Ghana is part of the United Nations. Ghana is the second largest producer of cocoa. Ghana was among the countries heavily marked by the slave trade to America.
Ghana live many ethnic groups, the most numerous are: Akan (52%), Mossi (15%), Ewe (12%), Ga (8%) and others for 13%, mainly European (originating in the colonizing countries) and Indian.
71.2% of the population is Roman Catholic, including 28.3% Pentecostals, 18.4% Protestant and 13.1% Catholic. The second religion is Islam which has about 17.6% of the population.
The official language is English and then there are about 47 local languages or dialects.
The Italian has about 50,000 Ghanaians, of which 60% about 12,000 men in Lombardy.
(Sources: comuni-italiani.it – wikipedia.org)
 
 do not look backward, look forward … everything go to be all right !!!
These are the words repeated several times during the preaching of Pastor Charles.
Positive words.
Between songs and choruses Mass ended with a blessing to me and Roberto (helped me with the back stage). For which I thank Charles and Francis
 
Once again a great experience, once again I found a piece of the world near home. Once again, my curiosity pushed me a step further, beyond the prejudices and over the fears of the stupid man.
 
Special thanks to Francis who gave me this opportunity, to Charles for his hospitality, to Olivia that helped me to understand the words of the preachers and finally to all those man, woman and child who welcomed me with a smile, a handshake and a magic word that we should learn to say more often: WELCOME.
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HOUR OF FAITH MINISTRY

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Jacqueline Asare e Anthony Ofori singing together

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Gabriel Opoku

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Jacqueline Asare

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Anna Opoku

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Anna Opoku and Nina Nkansah

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Stephen Opoku singing

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Olivia Obo in the center with her sister Blessing and her child Jayden Amponsa

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The pastor – Charles Sarfo Boadi

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During the sermon, Maxwell Adjei follow it reading the Bible on his iPhone

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Vice Pastor – Francis Asare Kwabena

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A moment of preyer

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Nina Nkansah (on the bass guitar) and Justice Nkansah (on the keyboard)

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NIna Nkansah great bass player and singer

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Gabriel Opoku play the percussion

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Anna Opoku on the left, Nina Nkansah in the center and Rose Boadu

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Henrietta Akoto

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On the left Doris Darfo Boadi and Mercy Adjei in the center with his husband Maxwell Adjei

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Henrietta and Olivia

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The priest Charles Sarfo Boadi during his energic sermon

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Rose Boadu

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Anna Opoku

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Is the turn of Zarch Nh Kesse (in the center) to sing as soloist voice

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Charles and Stephen preach together

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Rose Boadu (voice) and Nina Nkasah (bass)

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Francis Asare Kwabena is also the sound engineer

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Darkwa, Ato and Mensah; the gentlemen

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A moment of prayer

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A woman in unusual and beautiful dress.

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Amonor Charles is the senior drummer

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The pastor and his wife dance with a little girl.

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Olivia’s holy Bible

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Blessing

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Charles Sarfo Boadi

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Francis Asare Kwabena and his wife Evelin Asare

 
Da tempo cerco di spostare il fuoco dalla fotografia all’esperienza usando la fotografia  come uno strumento attraverso il quale leggere meglio ciò che mi circonda e soddisfare la mia curiosità rispetto a al mondo, ma soprattutto alla razza umana. La continuazione naturale di questo processo è la condivisione.

Il nonno mette il turbante al nipote in preparazione al Vaisakhi. La festa della nascita del Khalsa

Fotografia

Il mio lavoro nasce come un esercizio e si trasforma velocemente in un esperienza importante sia dal punto di vista fotografico che dal punto di vista umano. L’ospitalità del popolo Sikh mi ha permesso di entrare nella loro comunità, di capirne i concetti fondamentali e di apprezzarne alcuni importanti aspetti.

La fotografia come mezzo per imparare, per divulgare, per far conoscere e conoscere, concentrandosi più sull’esperienza che sulla fotografia.

Ho cercato di raccontare una storia, la storia di donne, uomini e bambini che vengono da lontano e portano con se il loro bagaglio culturale e spirituale.

Ho cercato di raccontare la loro religione, la loro ospitalità e il loro essere “uomini” e “donne”.

Non ho cercato foto eclatanti, ho cercato di fare fotografie significative, ho badato più al contenuto che alla forma.

UN PO’ DI NOTIZIE

L’immigrazione Sikh in Italia inizia sulla scia dei fatti di sangue del 1984 (Operazione BLUE STAR  attacco al Tempio D’Oro di Amristar). Inizialmente l’Italia è considerata una meta intermedia o di secondo piano ed è principalmente meta di giovani maschi, senza famiglia, che trovano impiego prevalentemente nei paesi del centro-sud perlopiù in circhi e giostre. Dopo pochi anni il flusso migratorio si sposta verso il nord Italia, dove i Sikh trovano impieghi più stabili, prevalentemente nell’agricoltura e nell’allevamento. I primi migranti ricoprono una funzione sociale importante nell’ambito dei flussi migratori dal Punkab diventando di fatto le “teste di ponte” per favorire e facilitare i nuovi e sempre maggiori flussi provenienti dall’India settentrionale. Arrivano così in Italia parenti e amici dei Sikh che già sono integrati nella comunità del nord Italia.

In questi anni vengono fondati i primi Gurdwara (1990). I Gurdware hanno ruolo indennitario e fondativi della comunità Sikh in Italia ed ha un ruolo centrale nella vita della comunità Sikh. Il Gurdwara ha funzione di LUOGO DI CULTO, LUOGO DI RAPPRESENTANZA PUBBLICA, LUOGO DI SOCIALIZZAZIONE, LUOGO DI ACCOGLIENZA (Chiunque esso sia, a prescindere dall’appartenenza religiosa, dalla casta, eccetera).

L’accoglienza è un valore fondamentale della spiritualità Sikh e si intende in senso spirituale che fisico. Ad esempio il testo sacro il Guru Granth Sahib, contiene anche inni mistici hindu e mussulmani; le porte del Tempio d’Oro sono aperte verso i quattro punti cardinale a simboleggiare l’ospitalità nei confronti di ogni popolo, il Langar del tempio d’Oro è in grado sfamare fino a 50.000 persone; nella cittadina di Faridkot, in Panjab, c’è un gurdvara che accoglie nel proprio compound un santuario di un mistico musulmano del XIII secolo, Baba Farid, alcuni inni del quale sono compresi nel Guru Granth Sahib: a Faridkot  si vedono quindi musulmani e sikh pregare vicini e in armonia.

Questa ospitalità dei Gurdware (anche in Italia) è stato corrisposto dalla Chiesa Cattolica che ha accolto i Sikh intessendo con loro una rete diplomatica e di collaborazione.

La comunità Sikh in Italia è stimata in circa 70.000

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Il Gurdwara di Cortenuova (BG). Fedeli pregano davanti al Guru Granth Sahib; il libro sacro.

  Ringrazio:

Aninder Baryah per la sua preziosa collaborazione e la mediazione culturale

Kamaljit Kaur, manpreet Baryah e Hameet Baryah per la loro ospitalità

Roberto Bano per il prezioso contributo e i consigli durante la selezione delle immagini

La comunità Sikh del Gurdwara di Cortenuava per la loro collaborazione e per l’ottimo cibo

Vijay Kumar, Tony, e tutti gli altri amici che mi hanno aiutato e accompagnato in ogni angolo del Gurdwara

Sara Lando,  che tramite il GSFP ha dato il LA a questo progetto costringendomi smettere di pensare e fare. Che mi ha insegnato a prestare attenzione ai bordi e mi ha insegnato a guardare meglio e più attentamente.

Tutti i colleghi del GSFP per il loro consigli e i loro incoraggiamenti

Simone Tiraboschi e il FotoClub La Torretta che mi hanno dato modo di condividere con loro questa storia

MA SOPPRATTUTTO

Un ringraziamento speciale va alla mia famiglia, a mia moglie Fabiana e a mia figlia Anna, alle quali ho rubato del tempo per dedicarmi alla realizzazione di questo progetto. Per il loro sostegno, la loro pazienza e i loro consigli. Senza di loro non avrei potuto portare a termine il progetto.

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