La fotografia è una passione che quando ti prende ti prende davvero di brutto. Ogni tanto ti scatta un attacco di C.A.S. (camera acquisition sindrome). Con gli anni i miei attacchi sono diminuiti, ma verso Luglio ho avuto una breve ricaduta durante un venerdì pomeriggio, dopo aver accompagnato all’aeroporto mia figlia che partiva per una breve vacanza con i nonni. Da un po’ leggevo recensioni entusiastiche a proposito di una famiglia di fotocamere digitali a me completamente sconosciuta. Mi riferisco al sistema Micro 4/3. Così mi sono lasciato andare alla mia crisi ed ho acquistato una Olympus PEN. L’ottica nel kit che ho scelto è un 17mm 2,8 che corrisponde ad un 35mm nel formato pieno. Ho sempre avuto una compatta da portarmi a spasso al posto della pesante e ingombrante Reflex. Ma questa volta ho avuto da subito la sensazione di avere per le mani qualcosa di più che una compatta. Dei primi scatti mi ha impressionato subito la qualità del file, l’accuratezza dell’esposimetro e la precisione della messa a fuoco, anche se per la verità non velocissima. Ma quello che più mi ha stregato è stato il feeling che da subito ha caratterizzato il rapporto tra me e questa nuova “minchietta”. E’ la macchina fotografica ideale per la street potography. Discreta, piuttosto silenziosa e tutto sommato, tascabile e leggera. Con un oggettino del genere non ti nota nessuno se ti metti all’angolo di una strada e scatti foto a quello che succede. Poi ho sempre più preso la mano con lo strumento è ho addirittura iniziato ad usarla per dei ritratti, anche se il 35 non è esattamente una lunghezza focale indicata, almeno per il mio modo di fare i ritratti. Così mi è venuto lo schiribizzo di acquistare un adattatore per utilizzare la minchietta con le ottiche Nikon che tanto amo, in particolare il mio 50mm 1.4, che sulla minchietta corrisponde ad un 100mm; ottica perfetta per i ritratti.

Ma la vera vocazione di questo piccolo e discreto gioiellino è davvero quella che io chiamo la “anywhere and any time” photography. Davvero un ottimo acquisto. I limiti di questa minchietta sono sostanzialmente due; il primo è che costruttivamente, a mio parere, hanno usato troppa plastica e, anche se è piuttosto robusta, non lo è sicuramente quanto lo sarebbe con un body metallico o in qualche lega più resistente. Il secondo è che, anche se poche volte ne ho davvero sentito il peso, è la particolare lentezza dell’autofocus, almeno con il 17mm 2,8. Non so con altre ottiche perché non ne posseggo. Un’altro “difetto”, se così si può definire, è la mancanza di un mirino. Ho ancora qualche difficoltà ad usare il piccolo display per comporre l’immagine, soprattutto quando c’è molta luce, il fatto di portare gli occhiali probabilmente non mi aiuta; così ho acquistato a parte un EVF (mirino elettronico) che si monta sulla slitta del flash. Il EVF è davvero bello, nitido e luminoso, e per chi preferisce fotografare senza occhiali, da la possibilità di agire sul regolatore in modo semplice e immediato. La minchietta ha anche un flash incorporato che, pur non usandolo quasi mai, torna utile in qualche occasione.

Che altro …. ah si … grazie alla mia PEN ho iniziato a dilettarmi anche con dei microclip. I video in HD (720) sono di eccellente qualità, ma di questo vi racconterò in qualche altra occasione.

Alcuni esempi di foto recenti scattate con la PEN

Fiume Oglio

Fiume Oglio

Peace

Peace

ruota

ruota