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I manuali di volo, tutti, dicono chiaramente che il recupero dallo stallo richiede, senza eccezioni, una perdita di quota per permettere alle ali di riprendere a volare, di prendere potenza. Nel mio piccolo anche io ho avuto il mio stallo, ho perso quota e ho ricominciato a volare. Per riprendere potenza è stata ed è fondamentale la partecipazione ad una stramba invenzione della geniale fotografa Sara Lando, che ha preso 60 volontari, tra i quali il sottoscritto, li ha buttati in acqua e ha lanciato li attorno un po’ di salvagente, sempre ad una distanza tale da farteli vedere bene, ma sempre sufficientemente lontani da costringerti a ..NUOTARE. Sto parlando del GSFP (Gruppo Supporto Fotografi Pigri), la cui tag line è diventata una dei miei mantra: AUT VIAM INVENIAM AUT FACIAM. Adesso che ho ripreso potenza, con qualche mese di ritardo voglio condividere il trip nel quale sono ancora immerso almeno fino alla fine di Maggio. La faccio breve e racconto solo in cosa consiste di fatto il GSFP. C’è un gruppo di pigri che accedono in modo riservato ad un forum on line; in questo forum ogni pigro tiene traccia del suo percorso fotografico (e non solo). Il ritmo è dettato da una esercitazione settimanale a tema e una mensile. L’esercitazione mensile ha un filo conduttore che è un progetto che ognuno di noi si è scelto. Inizio col raccontarvi il primo esercizio settimanale.

nuoto

brief :

ESERCITAZIONE: Scattare 9 foto diverse a un uovo

FORMATO: Le foto dovranno essere montate in un unico file (3×3), che avrà quindi dimensioni 1200px lato maggiore, che verrà caricato nella gallery personale. Il titolo dovrà essere ES1- Titolo.

Apparentemente semplice e banale vero. Un paio di ciuffoli ! Fotografare un uovo ti costringe a muoverti, a cambiare luce, ad usare il cervello, a rimettere in modo il cervello. Ho fotografato per tanto tempo più o meno le stesse cose e il mio cervello si era un po’ assopito. Questo esercizio ha rimesso subito in modo qualcosa. Non sono le foto in se, alla fine sono fotografie di un uovo, ma il processo di produzione delle fotografie, il voler sperimentare, il pensare alle immagini che volevo ottenere e “fare” delle cose per ottenere esattamente quei risultati è stato come accendere una miccia.

Questa è l’immagine consegnata dopo le innumerevoli prove, illuminando con il flash, con la luce della finestra, con una torcia a let, con una candela e non ricordo più nemmeno come.

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Di seguito altre prove (con iPhone) e alcune foto dei backstage

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